Mercoledì 22 gennaio 2025

Cooperative compliance: accordo Agenzia Entrate e GdF per la collaborazione e condivisione dei dati

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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Siglato dall'Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza un protocollo d'intesa con il quale le due Istituzioni si impegnano a regolare, coordinare e sviluppare la reciproca collaborazione nell’ambito dell’adempimento collaborativo (cooperative compliance). 

Il regime di adempimento collaborativo è finalizzato a promuovere un rapporto di trasparenza e collaborazione tra l’Amministrazione fiscale e i contribuenti
Si rivolge alle imprese che adottano un sistema strutturato di gestione e controllo del rischio fiscale, e prevede un dialogo continuo e preventivo per individuare e risolvere in anticipo le situazioni potenzialmente a rischio fiscale, aumentando così la trasparenza e la sicurezza del sistema tributario. 
Dal 2024 la platea dei soggetti ammessi al regime include anche i contribuenti con un volume d’affari non inferiore a 750 milioni di euro. Tale soglia verrà ridotta progressivamente nei prossimi anni, passando a 500 milioni di euro nel 2026 e 100 milioni di euro nel 2028.
Anche in vista del progressivo ampliamento della platea dei soggetti ammessi, dunque, Agenzia entrate e GdF sono chiamate a rafforzare la collaborazione, come previsto dal decreto legislativo n. 221/2023, attuativo della legge delega (Legge n. 111/2023).

Al fine di assicurare un’attività di compliance coerente con le finalità e le caratteristiche del regime è necessario che l’Amministrazione finanziaria continui a garantire, in linea con le best practices internazionali, il modello organizzativo della c.d. Interfaccia Unica. Per fare questo l'Amministrazione finanziaria potrà avvalersi della collaborazione della Guardia di Finanza.
Il protocollo, in particolare, prevede che la Guardia di Finanza segnali gli elementi identificativi di possibili fenomeni di evasione, elusione o frode fiscale o situazioni che possano comportare l’esclusione dal regime e che l'Agenzia delle Entrate, a sua volta, comunichi alla Guardia di Finanza i dati identificativi dei soggetti che hanno chiesto di aderire, di quelli esclusi per perdita dei requisiti o per inosservanza degli impegni assunti e di coloro che, pur non possedendo i requisiti, hanno adottato un sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale (tax control framework).


Fonte: https://www.agenziaentrate.gov.it
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  • Modello di memoria difensiva contro uno schema d’atto 2025

    Modello di memoria difensiva contro uno schema d’atto 2025

    Ricevere uno "schema d'atto" dall'Agenzia Entrate può essere un momento delicato, ma è anche un'opportunità per presentare la propria posizione prima che l'atto diventi definitivo. Prima di redigere la memoria difensiva, è fondamentale prestare attenzione a diversi aspetti chiave per massimizzare le possibilità di successo.

    Sono fondamentali alcuni passaggi:

    • comprendere a fondo lo schema d'atto - leggere attentamente e identificare le contestazioni specifiche, gli importi richiesti, le annualità interessate e le norme violate secondo l'Agenzia delle Entrate;
    • verificare che la documentazione su cui si basa l'accertamento sia effettivamente quella in possesso dell'Agenzia e che le citazioni siano accurate;
    • raccogliere la documentazione pertinente che possa confutare le contestazioni mosse e organizzarla in modo logico e facilmente consultabile;
    • valutare i termini di presentazione (scadenze ed eventuali sospensioni dei termini);
    • e a quel punto determinare la strategia difensiva. Le contestazioni dell'Agenzia sono basate su fatti errati? Ci sono precedenti giurisprudenziali o prassi consolidate? Lo schema d'atto presenta vizi di forma (es. mancanza di motivazione, errori nell'indicazione delle norme)?

    La redazione della memoria difensiva diventa dunque il passaggio essenziale della strategia difensiva.
    Prendersi il tempo necessario e i giusti supporti per analizzare tutti questi aspetti prima di agire può fare la differenza nel risultato finale.

    a cura di: Studio Dott. Alvise Bullo

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