Venerdì 15 marzo 2024

Tempo fino al 18 marzo per gli invii della Certificazione Unica 2024

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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Con Provvedimento n. 8253 del 15 gennaio l’Agenzia Entrate ha approvato il modello ("ordinario" e "sintetico") della Certificazione Unica – CU 2024, relativa all'anno 2023, insieme alle istruzioni per la compilazione, oltre al frontespizio per la trasmissione telematica e il quadro CT con le relative istruzioni.

Si ricorda che entro lunedì 18 marzo (la scadenza ordinaria del 16 marzo cadeva di sabato) i sostituti d’imposta dovranno:

  • trasmettere telematicamente all'Agenzia Entrate la Certificazione Unica 2024 (modello "ordinario"), per attestare i redditi di lavoro dipendente e assimilati, i redditi di lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi, i corrispettivi derivanti dai contratti di locazioni brevi;
  • consegnara la Certificazione Unica 2024 (modello "sintetico") ai precettori delle somme in essa attestate.

La trasmissione telematica delle certificazioni uniche contenenti esclusivamente redditi esenti o non dichiarabili mediante la dichiarazione dei redditi precompilata, può aspettare invece fino al 31 ottobre 2024, termine di presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta.


Fonte: https://www.agenziaentrate.gov.it
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    Sono fondamentali alcuni passaggi:

    • comprendere a fondo lo schema d'atto - leggere attentamente e identificare le contestazioni specifiche, gli importi richiesti, le annualità interessate e le norme violate secondo l'Agenzia delle Entrate;
    • verificare che la documentazione su cui si basa l'accertamento sia effettivamente quella in possesso dell'Agenzia e che le citazioni siano accurate;
    • raccogliere la documentazione pertinente che possa confutare le contestazioni mosse e organizzarla in modo logico e facilmente consultabile;
    • valutare i termini di presentazione (scadenze ed eventuali sospensioni dei termini);
    • e a quel punto determinare la strategia difensiva. Le contestazioni dell'Agenzia sono basate su fatti errati? Ci sono precedenti giurisprudenziali o prassi consolidate? Lo schema d'atto presenta vizi di forma (es. mancanza di motivazione, errori nell'indicazione delle norme)?

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